Lettera del Presidente ai Soci

Cari Colleghi, Membri del Direttivo e Soci della SIFES e MR.
Nel maggio 2009 accettavo l’invito ad assumere la carica di Presidente della SIFES e MR e nella lettera che ho inviato a tutti i Soci ed amici della Nostra Società e che ho voluto fosse inserita sul nostro sito come primo atto del mio mandato esprimevo in modo  credo  chiaro e inequivocabile quale fosse il mio pensiero e l’obiettivo a cui intendevo ispirare l’onore che  mi veniva offerto ‘ Riavvicinare in una casa comune tutti i ginecologici, andrologi, biologi, embriologi, biotecnologi e psicologi impegnati nella ricerca e nella cura della coppia subfertile, è un sogno che ho, come molti di voi, perseguito in questi anni. Ed è questo il mandato attorno al quale ho raccolto importanti figure professionali che sono entrate a far parte del nuovo Direttivo: rafforzare la nostra Società  perché possa essere di guida e stimolo a quel processo di  riunificazione degli specialisti della medicina della riproduzione che è l’unico vero obiettivo che abbiamo di fronte a noi’.
Questo sforzo ci ha condotto  a voler ricomporre una antica diaspora dei ginelogi Italiani e a chiamare attorno a questo progetto le Società che operano in ambito riproduttivo ed alla nascita della Federazione delle Società Italiane della Riproduzione.
Gli eventi che hanno portato, non certo per Nostra volontà, alla fine della Federazione o almeno alla nostra decisione di  lasciare  la Federazione, non significano affatto che il progetto di riunificazione  degli specialisti Ostetrico Ginecologi dedicati al Medicina della Riproduzione, muoia con la Federazione.
Molto abbiamo imparato anche dagli errori compiuti e acquisito una consapevolezza del cammino che dobbiamo perseguire e di quanto essere uniti sia importante, anche se alcuni  di noi  a volte sembrano non aver compreso ancora appieno il loro ruolo e a distinguere tra gli amici ed i meno amici, tra chi ha la nostra stessa prospettiva e chi onorevolmente persegue altri obiettivi.
In questo momento di amarezza per il tempo perduto e per gli sforzi compiuti, voglio con questa mia rinnovare un impegno per un obiettivo in cui credo e a cui non voglio rinunciare.
Il Presidente
Paolo Emanuele Levi Setti