30 Mag Lettera di commiato del presidente Levi Setti ai soci
Riccione 24 maggio 2013.
Gentili Soci e Membri del Consiglio Direttivo della Società,
E’ con soddisfazione che traccio un consuntivo dell’attività della Nostra Società nel periodo 2009-2013, in cui ho avuto l’onore di essere il Presidente della più antica delle società che operano in ambito riproduttivo, lavorando alla prevenzione, diagnosi e terapia dell’infertilità di coppia, alla salute di donna e bambino, all’avanzamento e diffusione delle conoscenze scientifiche e alla formazione degli operatori.
La nostra Società, che un tempo fu la casa di tutti i clinici e ricercatori che hanno contribuito in oltre quaranta anni allo sviluppo di questa meravigliosa disciplina, ha vissuto, agli inizi del mio mandato, lo straordinario e atteso momento in cui la Corte Costituzionale ha cancellato alcuni dei divieti più odiosi imposti da una Legge ideologica e confessionale (40/2004). Avevamo lavorato insieme a tanti colleghi, alle associazioni dei pazienti e alle coppie che hanno sofferto e subito quei disgraziati cinque anni (2004-2009) per raggiungere quel risultato.
Abbiamo contribuito in modo rilevante insieme con alcune delle Società della Riproduzione ad approvare e diffondere linee guida condivise per riempire in modo omogeneo e rapido il vuoto normativo lasciato dalla sentenza, a garanzia dei diritti dei nostri pazienti e a difesa degli operatori.
Numerosi e importanti sono stati i momenti formativi e scientifici Nazionali e Internazionali che abbiamo promosso o patrocinato. Non ultimo l’evento, che sono veramente lieto di confermare per l’ottobre 2013 a Boston (USA), in cui avremo una sessione SIFES nel corso del Convegno congiunto dell’American Society for Reproductive Medicine e dell’International Federation of Fertility Societies.
In questi anni di Presidenza mi sono e ci siamo spesi per realizzare un antico sogno: riunire tutti gli operatori della riproduzione in una Federazione che fosse più della somma delle singole Società che ne facevano parte e desse maggiore forza e voce a un ambito che molti anni di divisioni e personalismi aveva penalizzato. Dopo tuttavia un avvio di grande entusiasmo e un po’ d’ingenuità che l’età di molti di noi non potrà mai giustificare, alcuni dei membri della Federazione ci hanno costretto, dopo una lunga e sofferta battaglia, ad abbandonare questo progetto che stava minando in modo inaccettabile il ruolo dello specialista ostetrico ginecologico che lavora in ambito riproduttivo.
La volontà di non abbandonare un processo unitario dei medici della riproduzione ci ha condotto a raccogliere alcune delle Società in un Tavolo, che sotto l’egida della SIGO e dell’illuminata Presidenza di Nicola Surico, fosse motore del cambiamento e di una voce comune verso le istituzioni e la politica.
Questo gruppo ha espresso due importanti documenti approvati in modo unanime dai Direttivi delle Società Scientifiche che si erano raccolte attorno al Progetto (SIGO, SIFES, SidR SIOS,CECOS): Il divieto di Fecondazione Eterologa discusso dalla Corte Costituzionale e la battaglia contro il ricorso del Governo Italiano sulla sentenza della Corte Europea sulla diagnosi pre-impianto.
Il percorso di questo processo di unificazione sotto la guida della SIGO ha trovato purtroppo nuovi ostacoli e una delle Società coinvolte contrastare e porsi in modo antagonista rispetto all’evento di Riccione. Questa ennesima divisione tra i ginecologi veramente mi rattrista e lascia un velo di amarezza, dopo tanti sforzi, alla conclusione della mia presidenza. Il grande successo tuttavia del Convegno di Riccione 2013, mi conferma che la strada intrapresa era corretta.
Molto di più certamente avremmo/avrei potuto fare in questi quattro anni, ma le energie spesso non sono adeguate ai desideri e ai sogni. Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto e aiutato in questi anni di lavoro e forse hanno apprezzato il ‘mio modo’ di condurre la Nostra Società. Spero che coloro che mi hanno criticato mi perdoneranno per i molti errori commessi e per le cose che non ho potuto realizzare, ma carattere e principi non mi hanno consentito di fare altrimenti.
Cercherò di sostenere in quest’anno in cui lavorerò come ‘past President’, l’attività della nostra Società e auguro al futuro Presidente un biennio meno travagliato del passato e foriero di nuovi orizzonti e di meno meschinità per il futuro della scienza della riproduzione e per la salute delle coppie, che si affidano al Nostro lavoro.
Vostro
Paolo Emanuele Levi Setti