Addio Carlo Flamigni: “Scienziato”, “Medico”, “Uomo”, uno degli ultimi veri maestri sia sul piano scientifico che personale ed umano

La Società Italiana di Fertilità, Sterilità e Medicina della Riproduzione SIFES-MR vuole ricordare il grande “Scienziato”, “Medico”, “Maestro” e soprattutto “Uomo” con queste parole che non potranno mai sopperire la perdita incommensurabile di “UNO” degli ultimi veri MAESTRI sia sul piano scientifico che personale ed umano

 

Carlo Flamigni 4 febbraio 1933 – 5 luglio 2020

 

1. Scienziato

Fin dagli anni ’70 la sua cultura e le sue curiosità spaziavamo dagli ormoni steroidei alle gonadotropine umane. Con Ian Somerville in  Inghilterra prima  e con i suoi primi collaboratori poi (Gianfranco Bolelli, Corrado Melega, Valerio Maria Jasonni  e Stefano Venturoli), diede avvio ad un gruppo di Ricerca che si  arricchì ben presto di una serie di attori che hanno interpretato la disciplina al meglio delle soluzioni allora possibili (Carlo Bulletti, Gianluca Gianaroli, Marco Filicori, Annapia Ferraretti, Andrea Borini, Raffaella Fabbri, Eleonora Porcu, Renato Seracchioli, Patrizia Ciotti ed almeno altri 40 medici e ricercatori senza voler mancare di citazione alcuna).

Ha prodotto una vasta mole di lavori scientifici tra cui alcuni milestones della letteratura pionieristica, collaborando con numerosissimi istituti stranieri. Amico di Bob Edwards e molto amico di Georgeanna Seegar Jones ed Howard Jones, condivise con loro interessi e dibattiti scientifici, nonchè prospettive di crescita culturale e formativa.

Fu presidente della Società Italiana di Fertilità, Sterilità e Medicina della Riproduzione (SIFES-MR) dando lustro alla più antica Società Scientifica di Riproduzione Umana del Paese a cui appartennero tutti i maestri della disciplina del Paese stesso da circa 60 anni. Fino ad oggi, con la presidenza di Filippo Maria Ubaldi.

Componente del Comitato Nazionale di Bioetica prese parte a numerose battaglie su punti caratterizzanti i temi sensibili dei diritti della persona lottando per principi di laicità e di una morale laica non subalterna a nessun altra.

2. Medico e Maestro

Dopo un periodo di lavoro in ambito ginecologico-ostetrico generalista, riuscì ad aprire il primo reparto di Fisiopatologia della Riproduzione con un approccio medico e chirurgico del problema sterilità di coppia e con un interesse particolare alla determinazione degli ormoni femminili nonché alle patologie di una loro produzione abnorme ( Anoressie nervose, ovaie policistici, iperprolattinemie, ipersurrenalismi ecc). Il reparto fu fondato per le donne e dalle donne che lo supportarono in risposta al suo interesse primario a difesa delle loro condizioni. Occupando la Clinica Ostetrica della Università di Bologna.

Con Corrado Melega fu sempre in prima fila per le battaglie sulla 194 e con tutto il suo gruppo di collaboratori continuò nella sua battaglia civile contro la legge 40.

Fu aiutato nel suo percorso da oltre 60 ragazzi medici e biologi che si prodigarono per una idea e per un condottiero che condivideva con loro fini e strumenti di lavoro. Dando esempi virtuosi.

Avviò un imponente programma di fecondazione assistita con attori che segneranno una presenza internazionale negli anni a venire .

Medico impareggiabile e maestro vero insegnava alle lezioni, al letto delle pazienti e per i corridoi con i comportamenti oltre che con le sue dotte disquisizioni.

Alle donne che salivano dalla sala operatoria dopo anestesia dopo essersi sottoposte ad interruzione di gravidanza, teneva sempre una mano al risveglio e chiedeva sempre se avessero bisogno di un altro cuscino. Ottemperava alle necessità delle donne nel travaglio del risveglio ma insegnava che non esiste medico solo interprete di una conoscenza tecnico-scientifica senza avere attitudini compassionevoli. Neanche laddove le aziendalizzazioni degli ospedali avevano portato ad esasperare le produzioni quantitative, penalizzando le attenzioni umane.

3. Uomo

Libero pensatore in una arena di lobbies e di accordi ha sacrificato, ad alto prezzo personale, alcuni privilegi e vantaggi che gli avrebbe consentito il tacere, abbozzare, tollerare. La sua lucida parola pronunciata con il dito indice rivolto agli interlocutori lo ha sempre marginalizzato dai cerchi magici, dai piani alti delle decisioni prese da pochi. Come le piante alte che sentono più delle altre i venti forti fu spesso al centro di polemiche e dibattiti nei quali solo la sua dimensione culturale ed umana gli evitarono di spezzarsi. Confortato da pochi ma veri amici. Tra cui vogliamo citare tra gli altri Ettore Cittadini. Uomo tutto di un pezzo che si è guadagnato stima ed apprezzamento rispetto agli uomini tutti di un prezzo. Che poco hanno avuto da insegnare e che poco hanno saputo imparare. Ha amato la sua famiglia con pigli a volte severi ma con tratti di amore intenso in particolare per i figli Cristina e Carlo Andrea e per la moglie Marina.

Lascia una eredità immensa, culturale, umana e personale.